Scuola Secondaria Vannucci-3E


Replying to Armamento dei cinesi

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  1. Posted 20/3/2014, 15:17
    Mentre l’Us Army americana taglia i suoi uomini e limita i fondi per i prossimi anni, la Cina, invece, decide di investire sempre più nelle sue forze militari e la notizia non piace affatto al Giappone.
    Le previsioni di Pechino parlano di un più 12,2 % nel proprio budget
    militare per il 2014, per presentarsi preparata ad ogni possibile conflitto con i propri vicini di casa. Così facendo quest’anno gli investimenti militari raggiungeranno la cifra di 95,9 miliardi di euro, come rende noto il ministro cinese delle finanze.
    Obiettivo, quello di confermare il proprio status di potenza militare. Per tale ragione gli investimenti di Pechino in questo ambito negli ultimi anni continuano a salire, con un più 11,2 % nel 2012 e un più 10,7 % nel 2013.
    Il fondo a disposizione della difesa cinese è così facendo il secondo più alto del mondo, ma ancora nettamente dietro a quello degli Stati Uniti, anche considerando gli ultimi tagli messi in programma, dato che essi, quest’anno, raggiungono i 460 miliardi di euro.
    Secondo alcuni esperti però, dei numeri forniti da Pechino non ci sarebbe molto da fidarsi dato che in realtà questi supererebbero quelli resi noti. Il Pentagono, ad esempio, stima che la Cina avrebbe investito per la difesa militare nel 2012 tra i 98 e i 156 miliardi di euro.
    Per cercare di reagire anche il Giappone a metà dicembre aveva annunciato l’aumento del 5 % dei propri investimenti militari sui prossimi cinque anni, con un budget di 175 miliardi di euro per il periodo 2014-2019.
    Decisione assolutamente non apprezzata da Pechino secondo cui la scelta giapponese “non può che provocare forti preoccupazioni tra i paesi dell’Asia e della comunità internazionale” spiegava il ministro della difesa cinese. A questo, con qualche mese di distanza e inseguito alla notizia dei nuovi investimenti cinesi, ha risposto Suga sottolineando che il Giappone non ha ambizioni “militariste” come Pechino e che, al contrario di questo “viaggia sul cammino della libertà, della pace e della democrazia” dalla fine della seconda guerra mondiale.


    Tratto da: news.you-ng.it

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