Scuola Secondaria Vannucci-3E

  1. Donne partoriscono in carcere, non deve più succedere
    Edoardo, Elisabetta, Georgiana

    AvatarBy sante22 il 3 April 2014
     
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    Un bambino non dovrebbe mai stare dietro le sbarre di un carcere. Senza vedere il cielo, senza sapere cos'é un orizzonte.
    E possibilmente non dovrebbe nemmeno vedere dedenuta la mamma.
    I dati del Ministero della popolazione carceraria, al 31 dicembre 2013, registrano 43 madri detenute, 45 bambini con meno di tre anni e 22 detenute in gravidanza.
    É stato assunto un provvedimento da circa un anno per le mamme carcerate, ma non per quelle prive di residenza (ad esempio le Rom) o prive di dimora che consiste nell' accoglienza per un periodo medio-lungo.
    Il 27 settembre 2012 è nato il progetto "mamme con prole".
    Nel frattempo sono state individuate 32 strutture sul territorio disponibili all'accoglienza.
    È stato rilevato l'interesse di alcune donne, percui il progetto è stato proposto alla Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) per finanziarlo.
    Grazie a questi progetti i bambini impareranno ad apprezzare il cielo che scende fino all' orizzonte.
    Un caso di gravidanza in carcere fu quello di una donna spagnola rimasta incinta già in precedenza che non riusci però a portare a termine. All' inizio aveva pensato a
    un aborto perchè le condizioni non erano delle migliori ma poi, disse: "Una vita non posso ucciderla", quindi decise di tenere il bambino.
    In seguito si trasferì in un carcere per mamme bambini e donne incinte. Lo scopo di questa struttura é di tracciare un itinerario, un percorso, una conversione da una situazione di deserto e fatica, per ripartire poi con una nuova vita.

    Fonte: Avvenire

    Edited by sante22 - 3/4/2014, 15:51
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