Scuola Secondaria Vannucci-3E

  1. L' eutanasia
    Edoardo, Elisabetta, Georgiana

    AvatarBy sante22 il 5 Mar. 2014
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    Si parla di eutanasia diretta se la morte viene provocata con farmaci e sostanze che portano al decesso; indiretta è il caso in cui si usano sostanze per alleviare il dolore senza quindi intervenire sui tempi di allungamento della vita, come accade per i malati terminali.
    L' eutanasia volontaria si ha quando la persona malata la richiede, per esempio tramite testamento biologico; per i minorenni e le persone incapaci di intendere e volere si parla di eutanasia non-volontaria.

    I Paesi che hanno legalizzato l' eutanasia sono:
    Olanda
    Belgio
    Lussemburgo
    Danimarca, dove il testamento biologico hanno valore legale
    Germania, se richiesta dal malato in piene facoltà intellettuale, non è reato
    Svizzera
    Stati Uniti
    Australia
    Canada
    Argentina e Thailandia, dove è prevista l' eutanasia passiva per i malati terminali
    Cina, dove è ammessa solo negli ospedali

    In Italia una legislazione sull' eutanasia non esiste.
    L' eutanasia è equiparata, in genere, all' omicidio volontario secondo l' articolo 575. anche in caso di consenso del paziente si incorre nel reato di “omicidio consenziente” previsto dall' articolo 579 del c.p.p. (Codice Procedura Penale), con pene da 6 ai 15 anni.
    Esiste, invece, la legge 578 dal 1993 sull' accertamento della morte cerebrale che regola le procedure da seguire nei casi in cui il paziente si trovi in rianimazione in condizioni critiche. Quando si verifica la presenza contemporanea di stato di incoscienza, assenza di riflessi del tronco, silenzio elettrico cerebrale, allora il medico deve chiedere la costituzione di un collegio medico. Il collegio di specialisti procede all' osservazione del paziente secondo un protocollo stabilito dalla legge. Dopodiché il collegio medico, in assenza di cambiamenti nella prognosi, accerta la morte cerebrale. Da quel momento si procede o al prelievo degli organi o si sospendono le cure e si “stacca la spina” e si dichiara la morte del paziente.

    Fonti: cronaca.nanopress.it

    Edited by sante22 - 6/3/2014, 16:19
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  2. Aktion T4
    Lorenzo, Francesco, Omar

    AvatarBy sante22 il 5 Feb. 2014
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    L'Aktion T4 è il nome convenzionale con cui viene designato il Programma nazista di eutanasia che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche. Si stima che l'attuazione del programma T4 abbia portato all'uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000.
    T4 è l'abbreviazione di "Tiergartenstrasse 4", l'indirizzo del quartiere Tiergarten di Berlino dove era situato il quartier generale dalla Gemeinnützige Stiftung für Heil- und Anstaltspflege, l'ente pubblico per la salute e l'assistenza sociale. La designazione Aktion T4 non è nei documenti del tempo, ma i nazisti usavano il nome in codice EU-AKtion o E-Aktion (E, EU significava eutanasia). Programma di eutanasia fu il nome utilizzato nel processo di Norimberga, sia dai giudici sia dai procuratori. Si è utilizzato anche il termine morte per compassione.
    Nel periodo 1933 - 1939 il Regime preparò l'opinione pubblica attraverso un oculato e mirato programma propagandistico. Le organizzazioni naziste prepararono opuscoli, poster e film dove si mostrava il costo di mantenimento degli istituti medici preposti alla cura dei malati incurabili e si affermava che il denaro risparmiato poteva essere speso con più profitto per il «progresso» del popolo tedesco «sano».
    Un ulteriore campo di intervento a favore dell'eugenetica fu rappresentato dalle scuole dove gli studenti si trovarono a risolvere problemi di aritmetica di questo tipo:
    « Un pazzo costa allo Stato 4 marchi al giorno. Uno storpio 4,50, un epilettico 3,50. Visto che la quota media è di 4 marchi al giorno e i ricoverati sono 300.000, quanto si risparmierebbe complessivamente se questi individui venissero eliminati? »
    « La maggior parte di coloro con malattie e deficienze genetiche sono completamente incapaci di sopravvivere da soli. Non possono badare a se stessi ma devono essere presi in cura dalle istituzioni. Ciò costa allo stato enormi somme ogni anno. Il costo di cura per una persona geneticamente malata è otto volte superiore rispetto a quello di una persona normale. Un bambino che è un idiota costa quanto quattro o cinque bambini [sani]. Il costo per otto anni di istruzione normale è di circa 1.000 marchi. L'istruzione di un bambino sordo costa circa 20.000 marchi. In tutto il Reich tedesco spende circa 1.2 miliardi di marchi ogni anno per la cura ed il trattamento [medico] di cittadini con malattie genetiche.

    Fonte: Wikipedia

    Edited by sante22 - 6/2/2014, 15:33
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  3. Test sugli animali
    Alessandro, Lucrezia, Cesare

    AvatarBy sante22 il 23 Jan. 2014
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    Due cavie utilizzate in laboratori.
    Rischia di costare cara all’Italia e non solo alle cavie da laboratorio la mancata adozione della direttiva Ue per la protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici. La Commissione europea è decisa a portare il nostro governo davanti alla Corte di giustizia, per rispondere della non trasposizione nell’ordinamento nazionale della norma europea. E se il Parlamento non farà il necessario per evitare la condanna dei giudici Ue, Bruxelles chiede che a partire dal giorno della sentenza l’Italia venga chiamata a pagare una multa da oltre 150 mila euro al giorno.

    La decisione della Commissione, salvo imprevisti, sarà formalmente adottata domani e ufficializzata giovedì prossimo ed era stata abbondantemente preannunciata. Già lo scorso giugno la Commissione aveva avvertito Italia e Olanda - gli unici due Paesi a non aver rispettato né il termine del novembre 2012 per la trasposizione della direttiva nel diritto nazionale né quello del primo gennaio 2013 per la sua applicazione pratica - del rischio di essere deferite alla Corte di giustizia del Lussemburgo. Nel frattempo però l’Olanda, al contrario dell’Italia, ha fatto il necessario per far rientrare la minaccia di Bruxelles.

    In realtà, il testo del decreto legislativo destinato a recepire la direttiva europea, dopo essere passato dalla Camera, è ora fermo al Senato. Tutto questo è stato condizionato - e quindi rallentato - dallo scontro apertosi tra chi, con in testa Michela Brambilla, ritiene insufficienti le tutele per gli animali previste dalla nuova norma e chi sottolinea - come diverse componenti della comunità scientifica - la necessità di poter utilizzare, a determinate condizioni, delle cavie per testare farmaci e altri prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana. Il dibattito sul controverso provvedimento, secondo l’agenda dei lavori parlamentari, dovrebbe riprendere il tre marzo prossimo presso la commissione sanità del Senato.

    Fonte: La Stampa

    Edited by sante22 - 23/1/2014, 15:49
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  4. Ancora stupri di gruppo in India
    Michela, Alex, Kaltrina

    AvatarBy sante22 il 23 Jan. 2014
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    Una turista danese di 51 anni è stata vittima di una violenza sessuale di gruppo a New Delhi. La donna, ha riferito la polizia, è stata aggredita e minacciata con un coltello da otto uomini nel centro della capitale indiana. Gli agenti hanno fermato 15 persone per interrogarle in relazione alla vicenda, mentre la turista ha già fatto ritorno in Danimarca.

    La donna ha informato l'amica con cui viaggiava dello stupro quando è finalmente riuscita a raggiungere il suo albergo. La turista ha voluto chiedere un'indicazione a un gruppo di uomini nei pressi della stazione di Nuova Delhi, di rientro da una visita a un museo, ma i suoi aggressori l'hanno ingannata e portata in un ruolo appartato, dove la violenza si è consumata sotto la minaccia di un coltello. L'ambasciata danese non ha per il momento commentato la notizia.

    Si tratta dell’ennesimo caso di violenza sessuale che scuote l’India. Nei giorni scorsi, sempre a New Delhi, una donna di nazionalità polacca era stata aggredita e violentata da un tassista mentre si trovava con la figlia di due anni.

    Fonte: Notizia.Tiscali.It

    Edited by sante22 - 13/3/2014, 15:46
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  5. Cognome materno ai figli
    Francesco, Lorenzo, Omar

    AvatarBy sante22 il 16 Jan. 2014
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    La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che i genitori hanno il diritto di dare ai propri figli anche il solo cognome della madre. Strasburgo ha così condannato l’Italia per aver negato a una coppia tale diritto. Nella sentenza, che diverrà definitiva tra 3 mesi, i giudici hanno riscontrato una violazione dell’articolo 14 della Convenzione in combinato disposto con l’articolo 8. Ora indicano dunque che il nostro Paese «deve adottare riforme» legislative o di altra natura per rimediare alla violazione riscontrata. "La Corte di Strasburgo ha ragione», ha scritto su Twitter il premier Enrico Letta, dando ragione alla Corte Europea. «Adeguare in Italia le norme sul cognome dei nuovi nati è un obbligo".
    A fare ricorso alla Corte di Strasburgo sono stati i coniugi milanesi Alessandra Cusan e Luigi Fazzo, genitori di Maddalena. La coppia fin dal 1999, quando lo Stato italiano gli impedì di registrare la figlia all’anagrafe con il cognome materno anziché quello paterno, si è battuta per vedersi riconosciuto questo diritto. «Sono ovviamente entusiasta, è un altro passo avanti verso il progresso e servirà soprattutto ai nostri figli» ha detto all’Ansa Alessandra Cusan.
    Ora i giudici della Corte di Strasburgo riconoscono la discriminazione tra coniugi e il non rispetto della vita familiare e privata compiuta dallo Stato italiano nei loro confronti. I giudici sostengono che «se la regola che stabilisce che ai figli legittimi sia attribuito il cognome del padre può rivelarsi necessaria nella pratica, e non è necessariamente una violazione della convenzione europea dei diritti umani, l’inesistenza di una deroga a questa regola nel momento dell’iscrizione all’anagrafe di un nuovo nato è eccessivamente rigida e discriminatoria verso le donne». Nella sentenza i giudici sottolineano anche che la possibilità introdotta nel 2000 di aggiungere al nome paterno quello materno non è sufficiente a garantire l’eguaglianza tra i coniugi. Proprio a maggio l’associazione Equity Italia aveva lanciato la campagna «Nel cognome della madre», a sostegno della scelta dei cognomi.
    «Grande vittoria per le madri. Adesso è ora che anche in Italia si possa tranquillamente assegnare il cognome della mamma ai propri figli. Ciò che da anni è già possibile fare in numerosi Paesi, non solo europei, è espressione di modernità e di pari opportunità, anche nell’esercizio dei diritti». Così ha commentato la decisione di Strasburgo Laura Garavini del Pd. «Mi auguro che l’odierna sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani ci aiuti ad approvare quanto prima la proposta di legge di cui sono prima firmataria, che introduce il diritto di potere attribuire il cognome materno ai propri bimbi», conclude.

    Fonti: corriere.it, la nazione, il messaggero

    Edited by sante22 - 16/1/2014, 15:54
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  6. UOMO CHIEDE L'EUTANASIA IN CARCERE
    Edoardo , Elisabetta , Georgiana

    AvatarBy sante22 il 15 Jan. 2014
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    Frank Van Den Bleeken è stato condannato all' ergastolo in un carcere del Belgio ormai da 30 anni. É in isolamento per 23 ore al giorno e non può perciò ricevere le adeguate cure di cui ha bisogno per la sua malattia mentale.
    L'uomo ormai cinquantenne chiede l' eutanasia perché ritiene che la sua vita non ha senso, però non soffre di una malattia fisica ma mentale quindi si sta dubitando del suo stato di coscienza quando chiede la morte.

    L'eutanasia può essere di diversi tipi:
    É DIRETTA quando il decesso è provocato tramite la somministrazione di farmaci che inducono la morte (per esempio sostanze tossiche).
    É INDIRETTA quando l'impiego di mezzi per alleviare la sofferenza (per esempio: l'uso di morfina) causa, come effetto secondario, la diminuzione di tempi di vita.
    É PASSIVA quando è provocata dall'interruzione o l'omissione di un trattamento medico necessario alla sopravvivenza dell’individuo.
    É VOLONTARIA quando segue la richiesta esplicita del soggetto, essendo in grado di intendere e di volere oppure mediante il cosiddetto testamento biologico.
    É NON-VOLONTARIA nei casi in cui non sia il soggetto stesso ad esprimere tale volontà ma un soggetto terzo designato (come nei casi di eutanasia infantile o nei casi di disabilità mentale). Il suicidio assistito è, invece, l'aiuto medico e amministrativo portato a un soggetto che ha deciso l' eutanasia senza intervenire nella somministrazione delle sostanze.

    Fonti : Avvenire, wikipedia

    Edited by sante22 - 16/1/2014, 15:46
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  7. Povertà in Italia
    Alessandro, Lucrezia, Cesare

    AvatarBy sante22 il 9 Jan. 2014
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    Italia, le persone a rischio povertà balzano verso il 30% con la crisi.
    Oltre 18 milioni di persone sono a rischio esclusione sociale, nella zona della moneta unica solo la Grecia è messa peggio con il 34,6% della popolazione. Complessivamente, nell'Ue ci sono oltre 124 milioni di persone in forte difficoltà.
    Le persone a rischio passano dall' uno su quattro a uno su tre. Nei cinque anni di crisi economica tra il 2008 e il 2012, gli italiani che secondo Eurostat (Ufficio Statistico dell' Unione Europea) ricadono nella definizione di individui "a rischio povertà o esclusione sociale" sono balzati al 29,9 per cento, dal 25,3 per cento del 2008 e il 28,2 del 2011. Significa che questa fetta della popolazione ha almeno uno di questi tre "requisiti" certo poco invidiati: è a rischio povertà, visto che vive in una famiglia con un reddito disponibile (inclusi gli eventuali assegni ricevuti dallo Stato come sostegno) inferiore alla soglia di povertà, che è posta al 60% del reddito medio disponibile nel Paese di riferimento (19,4% in Italia); registra "forti mancanze materiali" (ad esempio è impossibilitata a pagare spese impreviste, non mangia con regolarità carne e proteine affini, non può permettersi di riscaldare la casa, non possiede una macchina - in Italia riguarda il 14,5% della popolazione); oppure vive in una famiglia con una bassa intensità di lavoro (cioè nella quale i membri fino a sessant'anni hanno lavorato meno del 20% dei mesi durante i quali teoricamente avrebbero potuto essere occupati, il 10,3% in Italia).

    Ebbene, guardando a tutti questi indicatori dopo la Grecia (34,6%), l'Italia è il Paese della zona euro dove il rischio di povertà ed esclusione sociale è più alto. L' andamento economico del 2013 non lascia certo pensare che le cose siano migliorate.
    A rischio di esclusione sociale c'erano 18,2 milioni di persone. In Spagna, Paese in difficoltà economica e con altissima disoccupazione, è il 28,2% della popolazione ad essere a rischio, in Portogallo il 25,3%, a Cipro il 27,1%, in Estonia il 23,4%. Mentre scende parecchio la difficoltà in Francia, dove il rischio povertà si concretizza per il 19,1% dei cittadini, in Germania (19,6%), Finlandia (17,2%), Olanda (15%). Per trovare dati peggiori dell'Italia e della Grecia, bisogna andare ai Paesi fuori della zona euro: al top Bulgaria (49,3%), Romania (41,7%), Lettonia (36,5%), Croazia (32,3%).

    Se si guarda l'intera Unione europea, l'anno scorso 124.5 milioni di persone, il 24.8% della popoazione, era a rischio di esclusione sociale, in peggioramento rispetto al 24.3% del 2011 e il 23.7% del 2008. La riduzione di questa incidenza è uno degli obiettivi principali della strategia europea al 2020, ma la strada da fare è molto lunga.


    Fonte: La Repubblica

    Edited by sante22 - 16/1/2014, 15:55
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  8. La condizione delle carceri in Italia
    Michela, Alex, Kaltrina

    AvatarBy sante22 il 8 Jan. 2014
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    La tutela della dignità umana è un must per una democrazia che vuole definirsi tale. Questo vale maggiormente per tutti coloro che sono in una condizione di svantaggio. La civiltà di un Paese si misura anche dal modo in cui tratta i detenuti.
    Privare una persona della propria libertà rappresenta una condanna di per sé terribile. Molti detenuti sono colpevoli di crimini efferati, ma questo non comporta che lo Stato debba essere altrettanto feroce o disprezzare la persona che ha “errato”. Tra l’altro, l’obiettivo della detenzione è di ri-educare il soggetto per un eventuale re-inserimento nella società.
    La condizione delle carceri italiane è drammatica. Il sovraffollamento grava sulle condizioni di vita dei detenuti.
    Ci sono interventi molto importanti da mettere in atto per risolvere questa terribile situazione. Il reato di clandestinità, per esempio, interessa il 9,6% dei detenuti stranieri. Poca cosa, quantitativamente, perché dei poveri disgraziati dovrebbero finire in carcere, assieme a stupratori, assassini, ladri e truffatori, solo per aver cercato di trovare una vita migliore? L’eliminazione del reato di clandestinità sarebbe già una buona cosa, ma non è certo la soluzione. Il sovraffollamento delle carceri è un tema serio e va affrontato con molta serietà. Occorre intervenire sulla causa: occorre formare e recuperare quelle persone che hanno sbagliato, comprenderne le ragioni e naturalmente questo è possibile con i reati minori, non certamente con reati gravi.
    Fonti: formiche.net

    Edited by sante22 - 9/1/2014, 15:53
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  9. Pronti i robot-Killer. L' ONU li vuole fermare.
    Francesco, Lorenzo, Omar

    AvatarBy sante22 il 7 Jan. 2014
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    Si fa sempre più intenso il dibattito internazionale sullo sviluppo dei robot-killer, sistemi pensati per uccidere, capaci di identificare una minaccia e di rispondere con il fuoco. E' qualcosa che avviene già con i droni equipaggiati di missili (Ucav). E gli Ucav che conosciamo oggi sono telecomandati ed è sempre un essere umano a prendere la decisione di sparare. Nella aree pachistane, dal 2004 ad oggi, le vittime per mano dei droni sarebbero più di 3000, fra cui almeno 800 civili inermi, donne e bambini compresi. Ma con i robot-Killer lo scenario degenera, perché l' autonomia decisionale passa alla macchina. Una prospettiva che spaventa non solo le organizzazioni non governative per i diritti umani ma anche l 'ONU. Fin dal maggio scorso, il relatore speciale delle nazioni unite, ha lanciato un primo allarme, chiedendo una moratoria nello sviluppo dei robot autonomi letali. I 117 membri della convenzione sulle armi convenzionali si sono mossi e, a meta novembre, hanno deciso di eleggere il 2014 anno chiave della campagna per l' abolizione preventiva di questa tipologia di armamenti. L' appuntamento è a Ginevra: fra il 13 e il 16 maggio prossimi, i 117 ne discuteranno approfonditamente, con la speranza di arrivare presto ad una soluzione definitiva, perché la tecnologia sta facendo passi da gigante, i primi robot semi autonomi sono stati presentati alla base militare di Fort Benning lo scorso ottobre. Quattro aziende specializzate nel ramo si sono sfidate nella manifestazione "Robotic Rodeo", dimostrando di poter colpire bersagli a più di 150 metri di distanza. C' è poco da esser fieri: quei bersagli potrebbero presto essere uomini. Il tenente-colonnello Smith dell esercito statunitense ha precisato che i robot-killer non rimpiazzeranno i fanti, piuttosto li accompagneranno sui campi di battaglia. Bisogna fare presto, prima che ciò accada: i responsabili militari parlano di un primo schieramento entro i prossimi 5 anni. Gli Stati Uniti sono davanti anni luce ed allineano già 7.000 robot nelle file dell esercito. Seguono Britannici, Isdraeliani, Cinesi; Russi, Sud Coreani. In italia, a occuparsi dei sistemi robotici è il quinto reparto per la ricerca tecnologica di segredifesa. La collaborazione con l' industria è talmente avanzata che Oto Melara ha già consegnato all' esercito i primi robot da combattimento che sono concepiti essenzialmente per uccidere. I nostri robot fortunatamente controllati da operatori umani, sono in partenza per l'Afganistan, dove proteggeranno i perimetri difensivi della basi. Qualcosa di simile avviene già in Corea del Sud con vedette robotiche armate lungo la zona smilitarizzata al confine con il nord. Su un quotidiano americano l' ingegner M.Jhonson dell' università di Filadelfia, non usa mezzi termini nel definire <profondamente immorali> i robot-killer. Alcuni universitari, come il professor Peater.W.Singer, direttore di ricerca alla Brooking institution, rite...

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    Last Post by sante22 il 7 Jan. 2014
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  10. La marijuana nel mondo
    Edoardo, Elisabetta, Georgiana

    AvatarBy sante22 il 19 Dec. 2013
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    Il termine marijuana identifica le inflorescenze femminili essiccate delle piante di Cannabis. La marijuana da sempre è considerata uno stupefacente e quindi illegale nella maggior parte dei paesi. Negli ultimi anni però è stata scoperta la sua capacità di antidolorifico, con effetto simile alla morfina, come attenuante per la nausea, per spasmi muscolari, per sclerosi multipla e per stimolare l'appetito. Questa scoperta ha portato diversi paesi a legalizzarla per uso personale o per uso medico.

    PAESI IN CUI É LEGALE PER USO MEDICO: Canada, Israele, Lussemburgo, Iran, Marocco, Paesi Bassi.

    PAESI IN CUI É LEGALE PER USO PRIVATO: Argentina, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca, Cambogia, Corea del Nord, Estonia, Germania, Messico, Russia.
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    Nell' Uruguay la camera dei deputati ha approvato con un voto di 50 a 46 una legge per creare un mercato legale della marijuana. Il disegno di legge adesso è atteso in Senato. Se approvato, renderà l'Uruguay la prima nazione del mondo a permettere e regolare la produzione, la distribuzione e la vendita di marijuana per consumatori adulti.Tutti i 50 membri della coalizione al potere Broad Front hanno approvato la proposta. Secondo il disegno di legge il governo dell'Uruguay autorizzerà coltivatori, venditori e consumatori, e aggiornerà un registro confidenziale per non permettere alle persone di acquistare più di 40 grammi al mese. Trasportare, coltivare o vendere marijuana senza licenza potrebbe implicare pene detentive, ma i consumatori autorizzati potranno coltivare fino a sei piante a casa. Verrà creato un Istituto per la regolazione e il controllo della Cannabis, con il potere di concedere licenze per tutti gli aspetti di un'industria legale per produrre marijuana per uso ricreativo, medico o industriale.


    Fonti: wikipedia, il Corriere della sera

    Edited by sante22 - 16/1/2014, 15:56
    Last Post by sante22 il 19 Dec. 2013
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