Scuola Secondaria Vannucci-3E

  1. Mamme a 15 anni
    Alessandro,Lucrezia,Cesare

    AvatarBy sante22 il 7 Nov. 2013
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    Sono 580 milioni le ragazze adolescenti nel mondo. Di queste 4 su 5
    vivono nei paesi in via di sviluppo. Per loro il rischio di contrarre
    una gravidanza indesiderata, persino da bambine, è molto più alto che
    per le loro coetanee più ricche o istruite o delle aree urbane. 20
    mila giovani donne al di sotto dei 18 anni partoriscono ogni giorno
    nelle zone povere del pianeta. 7,3 milioni di nascite all'anno, di cui
    2 milioni riguardano bambine che non hanno ancora compiuto 15 anni.

    Se le tendenze attuali dovessero continuare, il numero di nascite da
    ragazze sotto i 15 anni potrebbe salire a 3 milioni l’anno nel 2030.
    Sono i dati contenuti nel rapporto “Lo Stato della popolazione nel
    mondo 2013”, pubblicato da UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la
    popolazione).

    Il rapporto è stato lanciato in Italia questa mattina, in
    contemporanea mondiale, da Aidos (Associazione italiana donne per lo
    sviluppo) e evidenzia le gravi ripercussioni sulla vita delle ragazze,
    sull’istruzione, la salute, l’occupazione e le opportunità lavorative
    future. Una gravidanza cambia la vita, per molto di queste ragazze in
    peggio. «Avevo 14 anni ... Non sapevo cosa stesse succedendo, ho
    festeggiato come tutti gli altri.

    Quel giorno ho capito che festeggiavamo il mio matrimonio e che avrei
    dovuto raggiungere mio marito...», racconta una testimonianza raccolta
    nel rapporto. «Dal punto di vista dei diritti umani – spiega il dottor
    Babatunde Osotimehin, vice segretario generale delle Nazioni Unite e
    direttore esecutivo UNFPA - se una adolescente resta incinta (a
    prescindere dalle circostanze o dai motivi) significa che i suoi
    diritti non sono stati pienamente rispettati». La gravidanza
    adolescenziale è sia una causa che una conseguenza di violazioni dei
    diritti.

    «Una adolescente costretta ad abbandonare la scuola, per esempio, è
    una persona a cui è negato il diritto all’istruzione. Proibire a una
    minorenne di accedere ai servizi di contraccezione o anche solo alle
    informazioni necessarie per prevenire le gravidanze significa negare
    il suo diritto alla salute – continua Osotimehin - Una ragazza in
    grado di esercitare il suo diritto all’educazione, che dunque continui
    a frequentare la scuola, ha minori probabilità di rimanere incinta
    rispetto a una sua coetanea che interrompa. L’adolescente che può
    godere anche di uno solo dei diritti fondamentali, si trova nella
    posizione migliore per goderne altri».

    Allo stesso tempo, dunque, quando una giovane non è in grado di godere
    dei diritti fondamentali, è più vulnerabile alla gravidanza. Circa
    70.000 adolescenti, nei Paesi in via di sviluppo, muoiono ogni anno
    per cause collegabili alla gravidanza e al parto: si tratta di una
    delle prime cause di morte. Le ragazze che restano incinte provengono
    spesso da famiglie molto povere dove la malnutrizione è endemica.

    I problemi per la salute in...

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    Last Post by sante22 il 7 Nov. 2013
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  2. Profughi morti nel Sahara
    Michela, Kaltrina, Alex

    AvatarBy sante22 il 7 Nov. 2013
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    Profughi morti nel Sahara.
    I migranti non
    muoiono solo sotto i nostro occhi nel Mediterraneo,tutto il deserto è
    lastricato di morti. Se ne aggiungono ora altri 35 nel Niger:
    tentavano di entrare in Algeria e da lì verso l’Europa, ma il camion
    si è rotto.
    Un gruppo di migranti, nel complesso oltre cinquanta persone
    compresi diversi bambini e donne, sono rimasti bloccati in pieno
    deserto del Sahara in seguito a un guasto del camion con cui stavano
    tentando di arrivare alla frontiera per entrare clandestinamente in
    Algeria, e da lì raggiungere l’Europa.
    almeno in 35 sono morti di sete: lo ha riferito Rhissa Feltou,
    sindaco di Agadez, la principale città nel nord del Paese africano. Il
    15 ottobre «una sessantina di migranti» erano partiti da Arlit a bordo
    di due camion. Un mezzo si è fermato per un guasto e l’altro, senza
    nessuno a bordo, è partito per cercare pezzi di ricambio e tentare una
    possibile riparazione dei guasti. I migranti rimasti a piedi si sono
    divisi in piccoli gruppi «alla ricerca di un’oasi» e «alcuni sono
    riusciti ad arrivare ad Arlit e avvisare l’esercito». La gran parte
    dei migranti morti di sete nel deserto del Niger erano donne e
    adolescenti e i cadaveri sono stati individuati lungo la strada da
    diversi testimoni, ha detto il sindaco di Arlit, nel nord del paese.
    Secondo il responsabile della Ong Synergie, Azaoua Mamane, tra i
    migranti «c’erano famiglie intere, per questo c’erano tante donne e
    bambini.
    La prima rotta migratoria attraversa il Niger,
    congiungendo l'Africa centrale e occidentale alla Libia, da dove il
    viaggio talvolta prosegue verso l'Italia.
    Il percorso segue l'antico tragitto
    carovaniero via Agadez e Dirkou alla volta di Madama per poi entrare
    in Libia nei pressi del posto frontaliero di Toummo e risalire alla
    volta dell'oasi di Sebha (in Libia). Sulla rotta i migranti sono
    spesso vittime delle razzie di polizia e ribelli:
    « Ho visto persone costrette dai militari a bere acqua fetida per
    indurre problemi intestinali e fargli espellere le palline con le
    banconote arrotolate nel cellophane che avevano ingoiato per non farsi
    derubare »
    Per chi rimane senza soldi il viaggio si tramuta in tragedia. Secondo
    diverse testimonianze le oasi del deserto nigerino e libico sarebbero
    disseminate di schiavi. Giovani partiti dall'Africa occidentale alla
    volta dell'Europa e rimasti bloccati senza soldi per proseguire né per
    ritornare.
    « Dirkou è una gabbia e il Sahara e il Ténéré sono le sue sbarre. Di
    disperati come loro, prigionieri dell'oasi, ne hanno contati
    diecimila. Per non morire di fame lavorano gratis. Nelle case dei
    commercianti o nei palmeti. Lavano pentole, curano orti e giardini,
    raccolgono datteri, impastano mattoni. In cambio di una scodella di
    miglio, un piatto di pasta, il caffè, qualche sigaretta. Volevano
    arrivare in Italia, sono diventati ...

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